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![]() GALILEI, GALILEO (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Scienziato e filosofo italiano. Docente di matematica a Pisa, nel 1592 passò a Padova. Nel 1609 costruì un cannocchiale e compì osservazioni astronomiche, pubblicate nel Sidereus Nuncius (1610), che gli rivelarono la montuosità della Luna, i satelliti di Giove e i corpuscoli della Via Lattea. Seguirono altre scoperte tra cui le macchie solari e le fasi di Venere. Chiamato alla corte di Cosimo II di Toscana, fu coinvolto nella disputa sul copernicanesimo, che egli sperava di affermare in seno alla Chiesa. Nelle Lettere copernicane (1613-1615) Galileo sostenne la separazione dei criteri di verità di scienza e di fede. Un processo del Sant'Uffizio condannò tale linea (1616) ed egli venne diffidato dal trattare di nuovo la questione. Nel 1623 con Il Saggiatore, manifesto della nuova scienza all'insegna della sintesi tra osservazione e matematica, Galileo rilanciò la sua battaglia. Ma la comparsa del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), irridente smentita della cosmologia tolemaica, provocò la sua forzata abiura (1633) e una condanna al carcere commutata in soggiorno forzato nella villa di Arcetri, dove morì. A Leida era intanto apparsa la sua più importante opera di meccanica, i Discorsi e dimostrazioni matematiche (1638). Sulla sua attività si fondò la rivoluzione scientifica che nel corso di un secolo mutò radicalmente i fondamenti delle scienze teoriche e sperimentali. |
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